La legge 27 novembre 2023, n. 170, di conversione del decreto-legge 29 settembre 2023, n. 132, ha introdotto due modifiche al codice dei contratti pubblici, di cui al decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36.
Modifica al regime dei conflitti di interesse
La prima modifica riguarda il regime dei conflitti di interesse. L’articolo 15-quater della legge 170/2023 ha soppresso le parole “concreta ed effettiva” dal primo comma dell’articolo 16 del codice dei contratti pubblici, che disciplina il conflitto di interessi.
In questo modo, la norma si allinea alla normativa europea, che prevede che la sussistenza di un conflitto di interessi sia valutata in base a una presunzione iuris tantum, che può essere superata solo fornendo la prova contraria.
Modifica alla procedura competitiva con negoziazione
La seconda modifica riguarda la procedura competitiva con negoziazione. L’articolo 73 del codice dei contratti pubblici disciplina questa procedura, che prevede che l’amministrazione aggiudicatrice possa negoziare con le imprese invitate a partecipare alla gara, al fine di individuare la migliore offerta.
L’articolo 15-quinquies della legge 170/2023 ha elevato da dieci a trenta giorni il termine minimo per la ricezione delle domande di partecipazione alle procedure competitive con negoziazione.
Questa modifica è stata introdotta per consentire alle imprese di avere un tempo più lungo per valutare la fattibilità dell’offerta e per presentare una proposta più qualificata.
Conclusioni
Le modifiche introdotte dalla legge 170/2023 sono finalizzate a rafforzare la trasparenza e l’equità delle procedure di appalto pubblico.
La modifica al regime dei conflitti di interesse mira a garantire che i soggetti coinvolti nelle procedure di gara non siano in una situazione di conflitto di interessi, che potrebbe portare a una violazione dei principi di imparzialità e trasparenza.
La modifica alla procedura competitiva con negoziazione mira a consentire alle imprese di avere un tempo più lungo per valutare la fattibilità dell’offerta e per presentare una proposta più qualificata.